Sociale: Disuguaglianze nei Municipi della Capitale, Assessora Roma: “Ripartire dal basso”

Roma, 22 febbraio – I Municipi romani come i paesi del mondo, dai più sviluppati ai meno, producono disuguaglianze significative in ogni settore. Nascere in un quartiere piuttosto che in un altro significa avere maggiori opportunità, maggiori servizi a disposizione e maggiori possibilità anche sotto un punto di vista culturale. È iniziata la seconda giornata del congresso della Cisl Roma Capitale e Rieti, “Insieme per esserci, cambiare in sicurezza”, presso il Carpegna Palace Hotel a Roma. I lavori sono partiti questa mattina con una tavola rotonda sul tema “Le periferie fisiche ed esistenziali, sconfiggere la povertà e le diseguaglianze per un welfare dei diritti”. Al dibattito hanno partecipato le assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio, di Roma Capitale e del Comune di Rieti, Alessandra Troncarelli, Barbara Funari e Giovanna Palomba, il direttore della Caritas di Roma, Giustino Trincia, il direttore del Distretto 6 Asl Roma 2, Giancarlo Tesone e il presidente Fish Lazio, Daniele Stavolo. Nei Municipi di Roma “E’ vero che chi nasce in una periferia piuttosto che in un’altra è più svantaggiato. Come Cisl Roma Capitale e Rieti insieme ai lavoratori, alle istituzioni, alle Asl, alla Caritas, dobbiamo ripartire. La città di Roma deve ripartire dalle periferie”. Lo ha detto il Segretario generale della Cisl Roma Capitale e Rieti, Carlo Costantini, durante il Congresso”.
Nel sociale “Il vero cambiamento è l’idea di coprogettare tutti insieme”, ha commentato l’assessora Troncarelli. “Dopo la sanità c’è l’aspetto sociale. La Regione Lazio è stata la prima regione a riconoscere 34 milioni di euro per i buoni pasto. Sinergia costruita da confronto assiduo. La persona deve essere presa in carico a 360 gradi”, ha proseguito. Per promuovere una buona programmazione in questo settore “E’ fondamentale non ripetere i soliti schemi. Dobbiamo ripartire dai territori, non si può fare programmazione dall’alto, ma dal basso con la persona al centro”, ha spiegato l’assessora Funari. Al centro del dibattito anche la pandemia e i problemi ad essa legati. “È difficile poter fare programmazione quando si lavora in emergenza”, ha commentato l’assessora Palombo. Con la pandemia “I problemi vecchi si sono accentuati. Come il tema delle solitudini, il cosidetto barbonismo domestico”, ha sottolineato Trincia. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza “Rappresenta una grande opportunità. Dobbiamo sfruttare al massimo questi fondi sia per il sociale e sia per la sanità”, ha concluso Tesone.

 

Fonte: cislromacapitalerieti.it