Sanità: in Italia persi 80 mila posti letto in 20 anni

La carenza di posti letti, insufficienti a rispondere ai bisogni dei pazienti, è una criticità di molti sistemi sanitari, come ha messo drammaticamente in evidenza l’emergenza Covid-19.

Nel nostro Paese i tagli alla sanità degli ultimi decenni hanno avuto delle conseguenze dirette sul numero di posti letto. Sulla base dei dati Eurostat, infatti, siamo passati dai 268 mila posti letto ospedalieri del 2000, ai quasi 190 mila del 2020, ultimo anno del quale si hanno dati disponibili. Siamo di fronte a un taglio progressivo di quasi 80 mila letti in venti anni che si traducono in 3,18 letti ogni 1.000 abitanti nel 2020, rispetto ai 4,7 letti ogni 1.000 abitanti disponibili nel 2000.

I DATI IN EUROPA

Il problema interessa tutta l’Unione Europea se consideriamo che negli ultimi 20 anni si sono persi 486.000 posti letto: dai 2,842 milioni di letti ospedalieri del 2000 si è arrivati ai 2,356 milioni del 2020.

Ovviamente la situazione presenta nette differenze all’interno dei singoli stati membri. Il Paese più virtuoso continua ad essere la Germania, con una dotazione di oltre 650 mila letti, ossia 7,8 letti ogni 1.000 mila abitanti. Per quanto tempo ancora il sistema sanitario tedesco possa mantenere questo primato, però, è difficile da ipotizzare poiché proprio in questi mesi si sta attuando una drastica riforma ospedaliera che, tra le altre cose, ha proprio l’obiettivo di razionalizzare l’attuale programmazione di posti letto.

Anche la Francia si caratterizza per numeri alti, quasi 387 mila posti letto, 5,7 letti per 1.000 abitanti. Si è avuta, tuttavia, una riduzione più marcata della Germania rispetto al 2000, quando i francesi potevano contare su una disponibilità di 7,9 letti ogni 1.000 residenti.

Peggio di noi, comunque, vi sono Paesi come la Svezia, la Finlandia, la Danimarca e i Paesi Bassi, tutti sotto la soglia di 3 posti letto per 1.000 abitanti. Mentre su soglie superiori a 6 letti per 1.000 vi sono Austria (7), Ungheria (6,7) e Romania (7,1).

POSTI LETTO ED EFFICIENZA DEL SISTEMA SANITARIO

È evidente che il numero di posti letto ospedalieri, per quanto fondamentale, rappresenta solo uno degli elementi di valutazione dell’efficienza di un sistema sanitario. Paesi come la Svezia, ad esempio, pur avendo un numero di posti letto nettamente inferiore al nostro, vantano un eccellente sistema sanitario e, soprattutto, forme di assistenza domiciliare avanzate e diffuse.

In questo senso, pur essendo necessario ripristinare un numero di posti letto adeguati ai bisogni, nel nostro Paese è sempre più necessario recuperare una qualità e un’efficienza del sistema sanitario nazionale pubblico, massacrato da anni di tagli indiscriminati.

Riportare la sanità al centro dell’agenda politica e farla diventare la vera priorità, ora e nel prossimo futuro, è ormai inderogabile. E non si può perdere la grande e unica opportunità del PNRR di rendere più moderno e vicino ai cittadini un sistema sanitario che rispetti pienamente il diritto costituzionale della tutela alla salute.


Fonte: pensionati.cisl.it