FNP CISL ROMA CAPITALE E RIETI

 

CONSIGLIO GENERALE 13 LUGLIO 2022

 

RELAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE POMPEO MANNONE

 

Care Amiche e Amici,

La prima considerazione che voglio condividere con voi è quella che gli accadimenti degli ultimi due anni e mezzo che hanno attanagliato la nostra esistenza e condizioneranno purtroppo sia il presente che il nostro futuro.

E’ stata sconvolta la nostra presunta normalità e i fatti accaduti stanno toccando a fondo le nostre vite e le nostre aspettative ed i progetti di vita.

Mi riferisco alle emergenze che hanno e stanno interessando il nostro Paese e non solo, quella pandemica, quella derivante dall’insensata guerra che ha coinvolto un paese europeo quale l’Ucraina.

Purtroppo a queste si aggiunge quella della siccità, provocata dai cambiamenti climatici, con

gli effetti dannosi in primo luogo sull’agricoltura, sulle devastazioni degli incendi e sull’inevitabile prossima prevedibile razionalizzazione dell’uso dell’acqua sia per l’industria che per le abitazioni.

Tre emergenze che mettono a nudo l’incapacità della politica, delle Istituzioni, di progettare il futuro sulla base di un’analisi attenta della realtà.

E’ più facile rispondere al qui ed ora che guardare agli interessi generali e programmare le azioni relative ai cambiamenti della società pensando soprattutto delle generazioni future.

A tale riguardo basti pensare che ove fosse prevalente nel Paese la cultura della prevenzione e quindi della programmazione e la messa in opera delle cose da fare responsabilmente, non ci saremmo trovati a subire le emergenze senza contrastarle con le misure atte ad attenuarne gli effetti non evitabili.

Traduco questo concetto con alcune considerazioni.

Ove si fosse preparato come era previsto dalle norme vigenti un piano emergenza pandemica da virus si sarebbe adeguato in tempo il sistema sanitario ospedalocentrico e non ci sarebbe stata una strage così grande con decine di migliaia di morti di cui il 70% anziani.

È stato un periodo terribile e speriamo che volga al termine o che limiti i danni alla salute grazie alla vaccinazione diffusa che deve continuare tra i cittadini. A tal fine comunque è necessario tenere alta la guardia e mantenere comportamenti precauzionali continuando a tenere le mascherine FFP2 e le distanze tra le persone soprattutto al chiuso.

Il graduale ritorno alla normalità non deve, però, cancellare la memoria di ciò che abbiamo vissuto perché ci è stata consegnata la sfida di cercare un futuro migliore non solo per noi ma per le nostre comunità, per il nostro Paese.

Anche sulla guerra in Ucraina è mancata a mio giudizio la prevenzione del conflitto.

Se la politica europea fosse stata coesa e lungimirante insieme a quella degli Usa si sarebbero forse potute adottare delle misure volte a scongiurare l’invasione della Ucraina. E l’inizio della guerra.

La grande dipendenza dal gas russo per scelte miopi energetiche particolare della Germania e dell’Italia, non ha consentito di operare rapidamente con scelte coraggiose, con sanzioni pesanti alla Russia e forse evitare guerra di cui non si prevede a breve la fine.

Analogo concetto si può estendere alla siccità che investe il Paese.

Conoscendo i cambiamenti climatici in atto al di là degli impegni generali di limitare l’emissione di CO2 e del buco nell’atmosfera, si doveva e poteva prevedere che gli effetti dei cambiamenti climatici, avrebbero determinato piogge devastanti di grande intensità e lunghi periodi senza pioggia, aumento della temperatura e quindi di siccità.

Ed allora, il concetto di prevenzione insegna che si dovevano trovare misure volte ad attenuarne gli effetti ed i danni, dato che intervenire sui cambiamenti climatici, è doveroso ma è un lungo percorso che non interessa solo il nostro Paese ma l’intero pianeta.

Strutturare degli invasi per preservare l’acqua per i momenti di siccità, intervenire sulle tubature che disperdono oltre il 30% dell’acqua che viene distribuita, educazione al non spreco

dell’acqua, poiché e un bene prezioso e comune avrebbero attenuato l’attuale emergenza.

Occorre quindi nel Paese in preda delle emergenze ricorrenti, per uscire dalle sacche dell’incertezza generale, la cultura della responsabilità, del dialogo sociale della condivisione degli

obiettivi volti a determinare sviluppo, lavoro, lavoro dignitoso e sicuro, più ricchezza da distribuire per tutelari i redditi da lavoro e da pensioni medio bassi, più servizi pubblici, più inclusione sociale. La proposta della Cisl.

Realizzare un patto sociale tra Istituzioni e parti sociali che rilanci il Paese e tuteli la collettività, con servizi pubblici efficienti ed efficaci in particolare le fasce più povere della società fortemente aumentate negli ultimi due anni.

Bisogna includere, compattare la società e realizzare concretamente un patto tra generazioni utile ai giovani ed agli adulti per gestire la vita quotidiana ed il futuro.

Per fortuna la Comunità europea ha battuto un colpo con la pandemia, con il recovery fund in termini di solidarietà e dunque con le risorse ingenti del PNRR in corso di realizzazione.

Occasione da non perdere anche perché la maggior parte delle risorse a disposizione sono prestiti da restituire e poiché indebiteremo le generazioni future abbiamo l’obbligo anche morale di utilizzarle al meglio con grande responsabilità.

Le riforme da realizzare e i progetti di sviluppo rappresentano la vera sfida per il futuro del Paese.

Siamo molto interessati come pensionati che si crei sviluppo e crescita, più ricchezza significa più risorse da distribuire sui servizi pubblici, sulla sanità, sulla non autosufficienza sulla valorizzazione delle pensioni, sulla riforma fiscale che tagli le tasse in particolare ai redditi medio bassi e delle pensioni.

Noi della Fnp cisl di Roma Capitale e Rieti siamo in perfetta sintonia e sosteniamo la piattaforma unitaria nazionale, sia sulle modifiche alla legge Fornero, sia sulla legge sulla non autosufficienza che sulla riforma fiscale.

Temi questi ampiamente sviluppati nel nostro congresso il cui slogan è stato “esplorare il futuro”.

Slogan presente al congresso nazionale a Riccione di Aprile scorso.

Come sapete cari Consiglieri, Piero Ragazzini, il nostro ex Segretario Generale, per motivi di salute non ha partecipato e non si è candidato a Segretario Generale della nostra FNP.

Una grave perdita per la Federazione non solo per la competenza ma soprattutto per le doti umane che possiede, umanità e lealtà, doti non comuni.

Una scelta improvvisa caratterizzata anche da forte commozione quando ha comunicato ai congressisti con un video messaggio la sua indisponibilità e le parole di affetto a lui rivolte nell’occasione dal nostro Segretario Generale, Gigi Sbarra.

Il fatto inaspettato ha indotto il Congresso ed il Consiglio Generale a richiedere alla Segreteria Confederale la reggenza della struttura.

La Segreteria Confederale ha nominato rapidamente reggente la nostra Segretaria Confederale organizzativa Daniela Fumarola.

La Reggente ha indicato i componenti del comitato di reggenza individuando i tre ex segretari Nazionali, Volponi, Di Matteo e Didonè.

Siete anche a conoscenza altresì, dello svolgimento del congresso nazionale della Cisl a fine maggio.

Sono state belle giornate di analisi, di proposta e di orgoglio cislino.

Autonomia, responsabilità, concertazione e contrattazione, mettendo al centro il valore della persona le scelte di fondo del congresso.

Sviluppo del Paese, più lavoro, lavoro dignitoso e sicuro, riforma del fisco, delle pensioni e tutela del potere d’acquisto dei redditi erosi dall’inflazione e una lotta concreta all’evasione fiscale.

La messa a terra del PNRR con la governance a cui partecipano anche le parti sociali, a cui noi siamo particolarmente interessati alla riforma della sanità integrata con la assistenza.

La parte per me più appassionante dei lavori congressuali, è stata quella relativa al richiamo al senso di appartenenza alla Cisl e, rivolto ai partner sindacali presenti, la richiesta di rispetto per la nostra organizzazione e per la nostra mission sindacale.

Non può sfuggire infatti, che la questione in gioco è il modello sindacale, il nostro, moderno propositivo e pragmatico e quello ideologico e novecentesco della Cgil.

Noi abbiamo molto apprezzato il nostro Segretario Generale Gigi Sbarra, riconfermato insieme a tutta la segreteria.

Tornando ai nostri lavori odierni.

Esplorare il futuro per noi significa progettare qualcosa di nuovo. Un modo nuovo di essere presenti nel nostro territorio, vicini alle esigenze di tutte le RLS e di contribuire e supportare le linee generali nazionali.

Tocca a noi concretizzare la rappresentanza-valorizzazione della condizione anziana nel territorio di Roma capitale, nella sua area metropolitana, nel territorio di Rieti.

Noi viviamo in una città grande, in un territorio articolato e complesso. Le ampie dimensioni del territorio e le oltre 3 milioni e mezzo di persone sono tali da rendere quasi impossibile raccogliere le dinamiche collettive e le problematiche individuali.

Tuttavia le richieste che arrivano dai nostri associati sono quelle contenute nella piattaforma

unitaria.

CGIL CISL UIL, con il loro impegno hanno portato numerosi miglioramenti alla legge di Bilancio 2022, ma sono ora insufficienti. E vogliamo porre di nuovo l’attenzione su alcuni aspetti a nostro avviso irrinunciabili:

– La riforma della legge Fornero,

– L’adeguamento delle pensioni in essere,

– la legge sulla non autosufficienza,

– la riforma del fisco,

– la riforma della sanità,

– servizi socio assistenziali moderni ed efficienti.

Sulla questione previdenziale la nostra posizione e chiara: ribadiamo l’esigenza di recuperare margini di flessibilità nell’accesso alla pensione, confermando la contrarietà ad un eventuale ritorno alle regole della legge Fornero proprio attraverso il rilancio dei contenuti della piattaforma nazionale unitaria.

Le pensioni, ricordiamo, sono a tutti gli effetti “salario differito” e pertanto rappresentano un pilastro fondamentale del nostro Stato Sociale. Va tutelato il reddito delle pensioni in essere contro il processo di erosione del suo potere d’acquisto fortemente eroso dall’inflazione all’8 %, che scatena gli effetti soprattutto sui più poveri.

In secondo luogo, si potrebbe intervenire sui redditi più bassi attraverso l’ampliamento della platea dei beneficiari della somma aggiuntiva, cosiddetta Quattordicesima mensilità.

A coloro che strumentalmente accusano il sindacato Confederale di fare battaglie per tutelare i già tutelati e di disinteressarsi dei figli, dei giovani, ricordiamo che la nostra piattaforma e il nostro impegno è da sempre intergenerazionale. Riaffermiamo la necessità di trovare, fin dalla prossima legge di bilancio le condizioni per dare risposte positive a giovani, donne, lavoratori gravosi, fragili e al lavoro di cura.

Ricordiamo che sul fronte della solidarietà intergenerazionale da tempo sosteniamo la proposta di introdurre una pensione “contributiva di garanzia”, legata agli anni di contribuzione e all’età in uscita, al fine di assicurare l’adeguatezza delle pensioni soprattutto dei giovani lavoratori con redditi da lavoro bassi e discontinui.

I pensionati sono quelli che pagano più tasse di tutti, anche più dei lavoratori dipendenti a parità di reddito, per questo insistiamo sulla riduzione della pressione fiscale anche a sostegno dei pensionati, ingiustamente esclusi negli anni trascorsi e quest’anno inclusi nella prima parte della riforma fiscale.

Ove si operasse solo con il taglio del cuneo fiscale previsto esclusivamente per i soli lavoratori dipendenti come si legge sui giornali come si è operato nei governi passati, aumenterebbe ulteriormente la discriminazione vigente tra lavoratori e pensionati nel trattamento fiscale dei redditi, relativamente alle detrazioni.

Riteniamo che gli interventi fiscali debbano essere realizzati sul solco dell’equità, della progressività e della lotta all’evasione ed elusione, aspetti che rappresentano una condizione irrinunciabile per la ripresa dei consumi e dare una spinta forte sulla produttività, all’occupazione e allo sviluppo del Paese.

Ho appena citato il PNRR tra le missioni vi è quello della Sanità, la pandemia ha mostrato indiscutibilmente l’inadeguatezza del sistema sanitario in tutto il Paese e nel Lazio.

Il problema di fondo è che in Italia insistono 21 modelli di sanità, a causa della disciplina del titolo quinto della Costituzione per il quale le competenze complessive sulla sanità sono state devolute alle Regioni.

Da ciò, ogni regione si è dato il suo modello organizzativo nel quale in generale ha prevalso quello di privilegiare il sistema ospedaliero che ha mostrato limiti oggettivi soprattutto durante la pandemia Covid.

Nel Lazio che veniva da oltre un decennio di recupero del debito le scelte conseguenti sono state quelle di chiudere siti ospedalieri, non assumere organico e tagliare posti letto con l’appesantimento vergognoso dei pronto soccorsi senza trascurare le liste d’attesa lunghissime non degne di un paese civile.

Situazione pesantissima già prima della pandemia e aggravatasi con il diffondersi del contagio.

Situazione questa evidenziata anche nel recente convegno sulla materia organizzato dalla FNP regionale Lazio e dall’Anteas regionale.

Ora con il progetto del PNRR auspichiamo che si realizzi una concreta riforma che avvicini la sanità ai cittadini ed ai pazienti.

Si dovrà garantire la continuità assistenziale domiciliare senza dover lasciare la propria abitazione per dover effettuare visite specialistiche e cure.

Si dovrà riformare alla radice il sistema sanitario con un modello organizzativo che metta in connessione tutti gli attori sanitari coinvolti in modo tale da assumere decisioni comuni sulla diagnosi, la cura e la riabilitazione.

Occorre quindi telemedicina, apparecchiature moderne di analisi e soprattutto personale medico, paramedico e assistenti sociali.

Medici e infermieri dei principali ospedali romani sono in costante sottorganico, debbono gestire 40 pazienti a testa una condizione disumana per loro con le inevitabili conseguenze per i pazienti.

Operare in primo luogo con la prevenzione e gli screening e la chiave principale per la salute e per il peso complessivo sul sistema sanitario anche dal punto di vista finanziario.

Ora bisogna rispondere in modo organico e strutturale e soprattutto integrato sulla sanità e sull’assistenza.

Quanto sopra si realizzerà nel 2024, ma è necessario intervenire adesso ed importante l’accordo fatto recentemente tra CGIL CISL e Uil allo scopo di attenuare i disservizi sanitari in atto.

L’accordo finanziato con 48 milioni, dovrà migliorare le liste d’attesa per le visite specialistiche, operare sulla prevenzione e gli screening, estendere anche alla sera l’apertura dei presidi sanitari con prestazioni aggiuntive del personale.

La pandemia ha mostrato chiaramente anche i limiti del sistema di assistenza.

Se nell’ordinario un sistema di politiche pubbliche è fragile, questo, esposto ad una pressione senza precedenti, come quella pandemica si è rivelato fragilissimo.

Le debolezze sono delle politiche finora messe in atto. Le case di riposo sono state lasciate sole e non sono state supportate. Nel momento di massima pressione non hanno potuto fare altro che incappare in una serie di tragici rovesci.

Purtroppo emerge che il bisogno delle persone anziane non auto sufficienti trova una risposta solo o prevalentemente all’interno della propria famiglia, in larga misura facendo ricorso a sostegni extra familiari quali le badanti.

Parlare di famiglia è eufemistico perché in genere e spesso è sulle donne, sulle figlie, sulle nipoti, che si scarica tutto il peso della mancanza di politiche assistenziali efficaci nei nostri territori. C’è una generazione di donne, che va dai 50 ai 65 anni, che viene schiacciata dai problemi di cura di più generazioni: i grandi genitori, il marito, i figli e i nipoti.

Occorre “Un patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza”. Gli anziani e loro famiglie non possono più aspettare. Occorre costruire un vero e proprio piano nazionale di domiciliarità integrata sulla non autosufficienza, attraverso azioni politiche e opportuni investimenti, adesso, senza dover aspettare la riforma complessiva che avrà effetti non prima del 2024 se tutto filerà liscio.

Si tratta di integrare il livello nazionale e locale sulla materia; disegnare l’assistenza domiciliare integrata a partire dalle persone e non dalle prestazioni; Incrementare i fondi del servizio assistenza domiciliare dei Comuni, riconosciuto come livello essenziale delle prestazioni. Riqualificare le RSA, attraverso un investimento straordinario e una partecipazione diffusa. Come da accordi regionali vigenti ma non rispettati.

Sul piano locale, ci aspettiamo molto dalla nuova giunta capitolina e dai presidenti dei municipi per avviare a soluzione i pressanti problemi della città di Roma e provincia e per Rieti dal nuovo sindaco.

Insieme alla Funzione Pubblica, alla Ust di Roma Capitale e Rieti, alla Cgil e alla Uil, è stato fatto un grande lavoro di analisi e di proposta soprattutto con la nuova giunta comunale e con i Municipi per poter proporre integrazioni al piano sociale tramite un nuovo accordo.

L’accordo è stato siglato il 6 luglio scorso è una buona risposta di miglioramento concreto del piano sociale cittadino.

L’accordo mira a superare i limiti economici e le criticità strutturali del servizio sociale e socio sanitario del Comune di Roma.

In particolare è volto ad abbattere i tempi delle liste d’attesa anche assumendo personale da impiegare a tale fine.

Il Piano sociale cittadino infatti, aggiornato nel 2021, non ha prodotto gli effetti e le azioni previste.

Inoltre la pandemia ha portato alla luce i limiti e le criticità del sistema sociale e sociosanitario e la sua mancata integrazione, inoltre ha evidenziato l’emergere di nuovi e crescenti bisogni all’interno delle famiglie e verso le persone più fragili a rischio di esclusione sociale:

minori, adolescenti, persone con disabilità, anziani non autosufficienti, immigrati, sul tema dell’emergenza casa e del contrasto alla povertà.

L’attuale convergenza di risorse nazionali e regionali, deve integrarsi con la disponibilità di quelle di Roma Capitale, con la finalità di riuscire a coniugarsi con un adeguato sistema di infrastrutture e con la gestione dei servizi in una logica trivalente di programmazione/professionalità/risorse.

La Legge n. 328/2000 costituisce il punto di partenza della programmazione dei servizi sociali Il cui elemento centrale è la promozione degli interventi sociali, assistenziali e sociosanitari che garantiscano un aiuto concreto alle persone e alle famiglie in difficoltà e la partecipazione alla programmazione delle Organizzazioni Sindacali, così come previsto anche dall’art. 42 della L. Regionale Lazio 11/2016 e ss.ii.mm. e i successivi protocolli d’intesa attuativi della legge e le necessarie delibere.

Riteniamo indispensabile che la programmazione e le azioni previste per l’attuazione del Piano Sociale Cittadino e dei Piani Sociali municipali trovino tempi, modi e spazi, individuati dalla legge, per un proficuo confronto con le OO. SS.

Abbiamo ottenuto nel frattempo l’apertura di un tavolo-anziani con l’assessorato alle politiche sociali di Roma capitale, concordando un OdG sui seguenti 6 punti in ordine di priorità:

– Istantanea anziani over 65, consistenza numerica aggiornata distinta per territorio, prese in carico per tipologia di servizio erogato;

– Abbattimento liste d’attesa nell’assistenza domiciliare di anziani e disabili;

– Non autosufficienza;

– Invecchiamento attivo;

– Centri sociali anziani;

Alla base della nostra vertenzialità dunque c’è la giustizia sociale.

L’azione che la nostra Federazione porta avanti e mette insieme gli interessi di ciascuno e li trasforma nell’interesse comune. Noi siamo sindacato nella rappresentanza sociale generale degli anziani, dei pensionati. Dietro ad ogni delega c’è una persona. Tutte le persone che aderiscono alla FNP sono soci, sono forza comune.

Ed è dunque in quest’ottica che la FNP mette in campo la sua azione sindacale il suo “progetto” per l’emancipazione e il protagonismo degli anziani e dei pensionati nelle nostre comunità.

Servirà un sindacato capace di cogliere la domanda di tutela di strati sociali che oggi non rappresenta, o che rappresenta solo in parte. Le nostre RLS devono essere nel territorio le antenne che captano le domande che vengono dalle periferie.

Le nostre strutture devono essere attrezzate per accogliere tutti, con competenza e capacità dialoganti con la società civile. La FNP di Roma Capitale e Rieti conferma la scelta del territorio come luogo alto della partecipazione, attraverso una puntuale politica vertenziale con comuni ed istituzioni locali pubbliche.

La RLS è la nuova frontiera dell’impegno sindacale.

Insieme al lavoro svolto dal nostro Coordinamento di genere, una struttura diffusa che deve essere implementata e valorizzata.

In prima persona ho partecipato alla realizzazione di un percorso per l’acquisizione di competenze trasversali e per l’orientamento nei corsi di alternanza scuola lavoro.

È stata un’esperienza veramente eccezionale sulla intergenerazionalità dove è stato possibile uno scambio di ascolto reciproco tra le esigenze dei giovani e quelle degli anziani.

Bene facciamo ad incrementare quei particolari momenti che sono i progetti di alternanza scuola-lavoro con alcuni istituti scolastici.

Abbiamo rinnovato la Convezione con le scuole in particolare in stato avanzato applicativo con l’istituto Giorgi-Wolf.

Grazie alla Coordinatrice Donatina Persichetti abbiamo avuto un importante incontro con la Comunità europea in Italia.

Ottima iniziativa anche l’incontro al quinto municipio al centro anziani di Forte Prenestino.

Incontri tra le generazioni per progetti comuni di solidarietà e sussidiarietà.

 

Assistere, tutelare, offrire consulenza a tutti i cittadini dentro e fuori dal luogo di lavoro è da sempre il nostro modo per declinare i valori di solidarietà sociale su cui si fonde il Sindacato di cui facciamo parte.

Il primo modo di avvicinare le persone è l’offerta di servizi.

Questi per gli anziani sono la porta d’accesso alla Federazione penso che l’INAS, il CAF, il SICET e l’ADICONSUM, l’ANOLF, l’ISCOS insieme al lavoro insostituibile delle nostre RLS che armonicamente, nel rispetto reciproco e delle proprie competenze, debbono essere i luoghi più prossimi nel territorio per accogliere le domande e dare le risposte sulle esigibilità dei diritti e per il proselitismo. Associazione = soci.

In questo quadro abbiamo migliorato la convezione Caf ed FNP Roma Capitale e Rieti e richiesto alla FNP Nazionale la possibilità di finanziare l’assunzione temporanea di un nuovo collaboratore per coprire il servizio nelle sedi dove il Patronato è assente.

Dovremo altresì, ricercare nuove e più sinergiche collaborazioni come stiamo facendo dall’inizio di quest’anno con l’Anteas romana e reatina.

Organizzazione:

Le sedi delle RLS sono i luoghi fondamentali e strategici della nostra Organizzazione, già durante la fase di Commissariamento della nostra struttura ma soprattutto in questi ultimi sei mesi ci siamo prodigati a rispondere alle varie esigenze manifestate da ogni RLS.

Dalla formazione specifica sulla privacy a quelle della sicurezza individuale dal punto di vista antincendio, a quella generale messa in campo dalla FNP Regionale.

Per passare alle esigenze informatiche e tecnologiche ed a quelle edilizio- architettoniche partendo dal presupposto che le sedi debbono essere luoghi accoglienti per poter far stare meglio coloro che prestano la loro opera e per le persone che hanno bisogno del nostro aiuto.

Gli esempi concreti di tale affermazioni sono visibili nelle vostre sedi ma dobbiamo continuare nel percorso di adeguamento complessivo delle sedi e dell’organizzazione delle stesse cercando nuove risorse umane che aiutino il lavoro quotidiano che svolgete con grande impegno.

Il nostro futuro infatti siete voi che state su pezzo sul territorio e potete migliorare la nostra Federazione con la contrattazione sociale e con il proselitismo.

Sul proselitismo nel primo semestre di quest’anno abbiamo generalmente buone risposte con un significativo trend positivo oltre cento in più rispetto allo stesso periodo del 2021.

E per questo non posso che ringraziare voi ed i vostri collaboratori, ma possiamo insieme fare ancora di più

e questo è l’impegno che ci diamo vicendevolmente.

 

Grazie