Registro Pubblico delle Opposizioni: estesa ai numeri privati e cellulari la possibilità di opposizione al telemarketing

Il Registro Pubblico delle Opposizioni – istituito con il D.P.R. n° 178/2010 e aggiornato con il D.P.R. n° 149/2018 – è un servizio gratuito per l’utente che permette di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di telefono di cui si è intestatari e dei corrispondenti indirizzi postali associati, presenti negli elenchi pubblici, da parte degli operatori che svolgono attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea.

Con il RPO è possibile bloccare il trattamento dei propri dati personali, presenti negli elenchi telefonici pubblici, da parte degli operatori che utilizzano tali elenchi per svolgere attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea. L’opposizione non annulla la validità dei consensi per contatti con finalità commerciali, rilasciati direttamente dagli utenti alle singole società, fermo restando il diritto di opposizione di cui all’art. 21 del Regolamento (UE) 2016/679.

 

L’estensione ai numeri riservati

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.74 del 29 marzo 2022 il Decreto del Presidente della Repubblica del 27 gennaio 2022 n.26 (Regolamento), che definisce il funzionamento del Registro pubblico delle opposizioni esteso alle numerazioni non presenti negli elenchi telefonici pubblici, cellulari inclusi, secondo quanto previsto dalla legge n. 5 dell’11 gennaio 2018. La pubblicazione arriva dopo oltre due mesi dalla sua approvazione in Consiglio dei Ministri avvenuta il 21 gennaio.

Il provvedimento estende ai cellulari l’ambito di applicazione del Registro. E in tal modo viene garantito anche agli intestatari dei numeri cosiddetti “riservati” il diritto di opposizione al trattamento dei dati per finalità di marketing telefonico.

Il regolamento recepisce le modifiche dei decreto-legge139/2021, detto anche “DI Capienze”, che ha ricompreso nell’ambito di applicazione del Registro pubblico delle opposizioni anche le chiamate automatizzate ovvero quelle senza operatore umano, sanando così una potenziale criticità per l’efficacia della riforma del telemarketing. L’articolo 2 al comma 2 del Dpr 26/2022, prevede infatti che “Il presente regolamento sì applica ai trattamenti, mediante comunicazioni telefoniche con qualunque mezzo effettuate, sia tramite operatore  sia mediante sistemi automatizzati di  chiamata o chiamate senza l’intervento di un operatore oppure tramite posta cartacea, per fini di invio di  materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale delle numerazioni telefoniche  nazionali fisse e mobili, che siano o meno riportate in elenchi di contraenti, e degli indirizzi postali riportati nei medesimi elenchi”.

 

Come funziona

I consumatori, mediante l’iscrizione al suddetto registro, potranno dunque opporsi alla ricezione non solo delle chiamate indesiderate tramite operatore, ma anche di quelle effettuate con l’uso di sistemi automatizzati, modalità di contatto che sino ad ora era sfuggita alle limitazioni sancite dalla disciplina previgente. L’iscrizione al Rpo comporterà, tra l’altro la revoca dei precedenti consensi espressi dai consumatori, così da evitare il perdurare di eventuali abusi.

A seguito della pubblicazione del Regolamento sulla G.U. partono le attività propedeutiche all’attivazione del nuovo servizio. Entro 30 giorni verranno svolte le consultazioni dei principali operatori del settore del telemarketing e delle associazioni dei consumatori. Entro 60 giorni è prevista l’emanazione di un regolamento tecnico da parte del Ministero dello sviluppo economico, sentiti AGCOM e Garante Privacy, per il trasferimento delle numerazioni fisse dagli operatori telefonici al gestore del Registro pubblico delle opposizioni.

Infine, entro 120 giorni, ovvero entro e non oltre il 27 luglio 2022, il nuovo servizio sarà reso disponibile per i cittadini, che potranno iscriversi e gestire l’iscrizione al Registro pubblico delle opposizioni mediante web, telefono ed e-mail.

 

Fonte: pensionati.cisl.it