Crescono i redditi nel Lazio. La buona notizia arriva dall’analisi delle dichiarazioni dei redditi 2024 (quindi inerenti i dati fiscali del 2023) lavorate dai Caf della Cisl del Lazio. La dinamica è presto detta. Nel 2023 con 24.579,43 euro di reddito medio, si è registrata una variazione in positivo, rispetto al 2022, del 4,4 per cento. Un dato che si conferma e si spalma su tutte le province, anche se con percentuali diverse. “Le dinamiche dei redditi della nostra regione, seppur parziali perché basati esclusivamente sulle dichiarazioni presentate ai nostri Caf, delineano una lenta ma graduale ripresa del potere d’acquisto dei salari” commenta Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl Lazio. “Rispetto agli anni precedenti, segnati dalla pandemia e dallo scoppio della guerra in Ucraina, si evidenzia un aumento degli stipendi, generato in larga parte dalla ripresa del lavoro in generale, e più in particolare, dall’aumento della contrattazione di II livello e dall’azione puntuale esercitata dal sindacato in tutte le sue articolazioni, territoriali e categoriali, che hanno contrastato inflazione, bassi salari, precariato. Certo. Allo stato attuale, da questi numeri ci arriva un segnale che dovrà stabilizzarsi ma la tendenza regionale, confermata su tutte le province, ci fa sperare per il futuro. Come abbiamo detto, servono politiche che sappiano strutturare dinamiche di crescita e sviluppo, tarate sulle eccellenze territoriali, che difendano sia il lavoro sicuro e contrattualizzato sia il potere d’acquisto di salari e pensioni. Temi sui quali non arretreremo di un passo”. L’analisi delle dichiarazioni dei redditi presentate dal Caf della Cisl regionale nel 2023 dice che Roma è la città più ricca, e sarebbe strano se così non fosse visto il suo status di Capitale, ma anche quella in cui i redditi crescono molto più lentamente. Il reddito medio, infatti, è stato di 28.235,20 euro nel 2023, ma la crescita, rispetto al 2022, è solo del 1,4 per cento rispetto all’anno precedente. Fa meglio il dato provinciale, con una variazione del 2,4% in più ma con un reddito medio che si ferma a 26.694,21 euro. Le altre province segnano invece performance di crescita più consistenti, ma bisogna considerare che i redditi medi di partenza sono più bassi. Rieti segna una crescita del 6,5% rispetto al 2022 con un reddito medio di 23.743,84 euro, Viterbo (22.540,16 euro e una crescita del 5,8%), Latina (20.466,83 euro con variazione in positivo del 5,7%), e infine Frosinone con 21.592,81 euro di reddito medio e una variazione del 5,6% rispetto al 2022. Le dinamiche si rispecchiano anche nell’analisi a livello di genere. Dove è generalmente confermato il gap contributivo tra i salari degli uomini e quelli delle donne, nella Capitale il reddito medio degli uomini, nel 2023, è di 32.428 euro contro i 24.041 delle donne e le variazioni percentuali di crescita, rispetto all’anno precedente sono state, rispettivamente, dello 0,24% e del 3,04%. Al contrario, la crescita di stipendio degli uomini più significativa si è registrata a Rieti con una variazione del 6,5% mentre per le donne, a Viterbo (7%). “Ovviamente le performance dei redditi delle donne confermano l’enorme divario ancora presente che penalizza le retribuzioni. Un dato su cui c’è ancora molto lavoro da fare per raggiungere la parità contributiva che è un fatto innanzitutto di civiltà” conclude il segretario generale Coppotelli.

 

Fonte: cisl.it