Saranno necessari provvedimenti di politica fiscale, economica e di welfare sempre più equi per lavoratori e pensionati
“In questi due anni molte sono state le famiglie che hanno sperimentato la difficoltà ad arrivare a fine mese e la paura di convivere con questa pandemia, facendo i conti con l’aumento delle diseguaglianze e degli ostacoli causati dalla crisi pandemica. Il Censis, nel suo 55esimo Rapporto sulla situazione socioeconomica del Paese, ha evidenziato che sono 2 milioni le famiglie che vivono in povertà assoluta, elemento che ha fatto accrescere il senso di vulnerabilità e di preoccupazione per la propria salute, soprattutto per ciò che riguarda il rischio di incorrere in un’eventuale condizione di non autosufficienza e di perdere in vecchiaia l’attuale tenore di vita. Da ciò l’immagine di un Paese che sembra aver perso fiducia in se stesso e nel proprio futuro.
In questo quadro, di fronte all’intervento dello Stato con politiche che spesso non riescono a cogliere l’urgenza delle situazioni che ci si presentano davanti, noi abbiamo il dovere di non drammatizzare ma di impegnarci per rompere l’atmosfera di rassegnazione che avvolge il Paese, aiutandolo ad uscire dalla tentazione di atteggiamenti passivi e accettando la sfida di essere generatori di speranza.
Dobbiamo continuare a lavorare come Cisl e come Federazione dei pensionati per tutelare i nostri iscritti, impegnandoci ad ogni livello per favorire politiche fiscali, economiche e di welfare che siano sempre più eque per pensionate e pensionati, ognuno per la propria parte, come dichiarato più volte anche dal nostro Segretario generale, Luigi Sbarra.”
Fonte: pensionati.cisl.it