“I dati del Rapporto Istat 2022 mostrano con chiarezza la drammatica crescita della povertà assoluta più che raddoppiata passando dalle 800mila famiglie coinvolte nel 2005 alle 1milione960mila famiglie nel 2021” E’ quanto sottolinea il Segretario Confederale della Cisl Andrea Cuccello. “Se consideriamo gli individui, data l’incidenza sensibilmente maggiore della povertà nelle famiglie con figli minori, la crescita della poverta’ è ancora più impressionante poiché si passa da 1,9 a 5,6 milioni di individui coinvolti. Allo stesso tempo l’analisi dell’Istat ci consegna un altro dato fondamentale: senza il Reddito di Cittadinanza, misura strutturale, ed il Reddito di emergenza, misura temporanea, messe in campo nell’ultimo triennio, gli individui in povertà assoluta sarebbero stati oltre 1 milione in più e le condizioni di povertà degli altri sarebbero state ben peggiori, dato il forte contenimento dell’intensità della povertà che queste due misure hanno determinato (una riduzione di circa 10 punti percentuali). Possiamo allora affermare con certezza che il Reddito di cittadinanza resta una misura imprescindibile del nostro sistema di welfare, anche se deve essere migliorato nel suo disegno, con l’allentamento di alcuni vincoli troppo stringenti in modo da includere almeno in parte coloro che hanno dovuto far ricorso al Rem, e con un sensibile potenziamento a favore delle famiglie con minori, che risultano quelle sulle quali la crescita della povertà ha davvero rotto gli argini (passando dal 3,9% dei minori coinvolti nel 2005 al 14,2% nel 2021). Alternativamente, queste famiglie potrebbero essere validamente sostenute attraverso la nuova misura strutturale messa in campo quest’anno: l’Assegno unico e universale per i figli a carico. Tale misura andrebbe allo scopo rafforzata proprio in favore delle fasce reddituali più fragili.
L’Istat ci dice inoltre che la permanenza fuori dal mercato del lavoro resta la principale causa di povertà. Anche qui una modifica del RdC che agevoli l’ingresso nel mercato del lavoro per i beneficiari che possono esservi inclusi, attraverso la possibilità di cumulo parziale del reddito con il sussidio, costituisce senz’altro un miglioramento dello strumento che potrebbe rivelarsi assai efficace nel prossimo futuro.”
Fonte: cisl.it