Non autosufficienza, le famiglie italiane scelgono l'assistenza in casa

Se il futuro dell’assistenza agli anziani è nell’assistenza domiciliare – come stabilisce il Pnrr e anche gli indirizzi europei in genere – le famiglie italiane sono sicuramente sulla buona strada. Più della metà, infatti, il 58,5%, preferisce l’assunzione di una badante per assistere un proprio familiare anziano o non autosufficiente, scartando il ricorso a una Rsa. È quanto emerge dall’indagine annuale su lavoro domestico, caregiver, Rsa, realizzata dal Censis per Assindatcolf, l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico. Tra il 41,5% delle famiglie che, invece, prende in considerazione la scelta di una residenza sanitaria assistenziale, il 21,3% si rivolgerebbe a una struttura convenzionata, il 14,2% a una privata, il 6% a una pubblica.
Anche gli anziani sono scettici sul ricorso a una Rsa: tra gli over 64 è il 69,5% ad avere dubbi su queste strutture.
La scelta di tenere anziani e non autosufficienti a casa resta comunque molto faticosa. Il report evidenzia “un sistema di welfare ancora zoppicante, al quale non corrisponde un’iniziativa riformatrice tempestiva”. Il Censis ricorda come il disegno di legge per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare, datato agosto 2019, sia ancora fermo in Senato.
Contro la scelta di una Rsa pesa soprattutto il dubbio circa la qualità delle relazioni che si potrebbero mantenere all’interno della struttura, con la difficoltà a riproporre, fuori dalla propria casa, le attenzioni rivolte alla persona anziana o non autosufficiente (59%). C’è inoltre la convinzione che il distacco dalla propria abitazione produrrebbe effetti negativi sul familiare da assistere (20,9%).
Al contrario, chi sceglie una Rsa motiva la decisione con la necessità di ricorrere ai professionisti impiegati nelle strutture di assistenza (63,3%). Minore rilevanza assumono altri aspetti, come l’importo della retta da pagare, che rimanda a una valutazione della sostenibilità della spesa (9,1%), e la vicinanza della struttura (9,0%), che garantirebbe la possibilità di visitare più frequentemente il familiare affidato alla Rsa.
Il 53,4% delle famiglie considera inoltre prioritario alleviare la fatica che grava sui caregiver attraverso l’intervento di personale esterno. Tra le soluzioni da adottare a favore dei caregiver viene indicato il riconoscimento di forme di reddito che possano almeno in parte ricompensare il ruolo sostitutivo svolto a causa della mancanza di strumenti di welfare adeguati per l’assistenza di persone anziane o non autosufficienti (25,5%).
Per favorire la scelta dell’assistenza domiciliare ad anziani e non autosufficienti, serve dunque un sostegno in termini di risorse e di assistenza pubblica. Le risorse sono in arrivo con Il Pnrr. Ma servono anche riforme. “Attendiamo l’imminente presentazione – sottolinea Assindatcolf – della legge delega sulla non autosufficienza convinti che il Governo recepirà le proposte avanzate nel ‘patto per un nuovo welfare’. Sottolineiamo con fermezza la necessità che le assistenti familiari, le cosiddette badanti, oramai divenute un pilastro del nostro welfare, trovino un giusto riconoscimento nel nuovo sistema nazionale assistenza anziani”.

 

Fonte: conquistedellavoro.it