L’iniziativa assunta come CISL e FNP per giungere anche nel nostro Paese ad una riforma del sistema di assistenza di lungo periodo per le persone non autosufficienti ha ottenuto alcuni risultati importanti che vanno nella direzione da noi indicata e su cui dovremo ancora impegnarci.

Infatti, siamo riusciti a far inserire nel Pnrr uno specifico intervento dedicato alla non autosufficienza, inizialmente non previsto, sia attraverso risorse finanziarie vincolate ad investimenti integrati delle missioni 5 e 6, sia con la previsione di una riforma organica che, grazie alle nostre pressioni, è stata anticipata all’anno in corso come provvedimento collegato alla legge di Bilancio.

Oltre a ciò, in sede di discussione della manovra, abbiamo chiesto ed ottenuto un incremento della dotazione del Fondo Nazionale per le non autosufficienze al fine di potenziare la risposta del comparto sociale e l’anticipazione già nell’articolato della Legge di Bilancio di alcuni elementi di riforma, ciò anche per sostenere lo sviluppo dell’integrazione sociosanitaria.

Anche in questo caso e grazie alla elaborazione del gruppo di lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali presieduto dall’ex ministro Livia Turco, sono stati approvati i commi da 159 a 171 dell’articolo 1 della Legge 234/2021 che prevedono tra l’altro:

  • l’individuazione dei livelli essenziali, con specifico riferimento alla non autosufficienza;
  • la responsabilità degli ambiti territoriali sociali nella organizzazione e gestione di percorsi di valutazione e presa in carico;
  • la garanzia di servizi per la domiciliarità degli anziani non autosufficienti;
  • nonché misure per la qualificazione del lavoro di cura.

Previsioni che dovranno avere una declinazione in successivi provvedimenti applicativi e che potranno contare su un ulteriore finanziamento strutturale del suddetto Fondo nazionale, crescente nel tempo dai 115 milioni di quest’anno (dotazione complessiva 822 milioni di euro nel 2022) fino ai 300 del 2025. Risorse che dovranno ancora essere incrementate per garantire l’obiettivo di garantire risposte adeguate alla crescente domanda di salute attraverso un modello omogeneo di intervento sul territorio nazionale, ma che risultano di molto superiori rispetto a quelle inizialmente contenute nei documenti preparatori della manovra finanziaria.

In questo quadro si inserisce il disegno di legge delega predisposto sempre dal gruppo di lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e concordato con il Ministero della Salute, inviato nei giorni scorsi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che rappresenta un ulteriore significativo passo in avanti nel percorso individuato con il Governo.

Lo schema di legge delega (per la cui illustrazione abbiano predisposto una scheda allegata) che consegue e si coordina con l’altra Legge delega sulla disabilità prevista sempre dal Pnrr e già approvata dal Parlamento, contiene criteri e principi direttivi generali che affrontano il tema con una visione ampia ed articolata – in linea con la nostra impostazione.

Infatti la proposta è finalizzata a promuovere la dignità e le condizioni di vita degli anziani, favorendo l’invecchiamento attivo, il contrasto all’isolamento e lo sviluppo di forme di coabitazione solidale; garantire la continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio laddove le condizioni bio psico sociali lo consentano e permettere negli altri casi di essere ospitati in strutture residenziali con requisiti operativi e di sicurezza adeguati; riordinare, potenziare ed integrare la presa in carico e i piani assistenziali per tutte le persone non autosufficienti; sviluppare meccanismi di formazione, qualificazione e collocamento dei lavoratori impegnati nella attività di cura.

L’articolato quindi, pur sempre passibile di ulteriori affinamenti e miglioramenti, permette di avere una equilibrata base di discussione e delinea un quadro normativo, compatibile con gli attuali assetti istituzionali, che può consentire di proseguire celermente verso una riforma da troppo tempo attesa, condizionata in passato da posizioni contrapposte e da una intermittente volontà politico-istituzionale a tutti i livelli.

Per questo motivo abbiano chiesto nei giorni scorsi un incontro ai Ministri Orlando e Speranza perché, superando le divergenze che hanno in passato impedito la sua approvazione, non si disperda quanto fin qui realizzato anche grazie al nostro appoggio. Ciò sia dando applicazione alla normativa già varata, sia aprendo quanto prima la discussione sul Ddl delega per la riforma organica che dovrà comunque seguire un complesso iter prima di poter dispiegare i suoi effetti e per la quale sarà necessario identificare adeguate poste nel bilancio pubblico.

È del tutto evidente che l’impegno della CISL e della FNP della costante ricerca del dialogo e del confronto con gli interlocutori istituzionali e di Governo produce risultati e affidamenti importanti nel campo delle riforme, della nuova legislazione e delle necessarie coperture finanziarie.

 

Fonte: pensionati.cisl.it