Lavoro. Sbarra: “Non possono essere i lavoratori a pagare i costi della crisi energetica”

“Condivido le preoccupazioni del Presidente di Confindustria Bonomi. La situazione è drammatica, abbiamo centinaia di migliaia di posti a rischio solo nella manifattura. Senza misure adeguate a Bruxelles e a Roma rischiamo una catastrofe economica e sociale peggiore di quella che abbiamo vissuto con il Covid”. Lo ha detto a Prato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a margine di una iniziativa dell’ associazione culturale “Punto di incontro”presso il Teatro Borsi.
“Domani dal vertice dei leader della Ue che si riuniscono a Praga ci aspettiamo un sussulto di responsabilità e di maggiore solidarietà tra i paesi, come è avvenuto durante la pandemia. Una crisi di queste proporzioni non si risolve andando ciascuno per proprio conto. Quello che occorre è un tetto europeo al prezzo del gas importato. Abbiamo visto troppo egoismo e troppa miopia in queste settimane su questo tema. Bisogna fermare l’enorme speculazione che c’è sul prezzo del gas anche per effetto della volatilità del mercato di Amsterdam.
Serve poi una politica fiscale ed energetica comune con un “Recovery” che punti alla sovranità energetica continentale, finanziato anche con una global minimum tax sulle grandi multinazionali. Accanto a queste politiche comuni bisogna aggiungere il rifinanziamento del Fondo Sure per sostenere lavoro e protezioni sociali. Insieme a questo serve prima della Legge di Stabilità un nuovo decreto del governo che destini risorse adeguate a favore di lavoratori, pensionati, imprese per contrastare la perdita di reddito delle persone, scongiurare la chiusura di aziende, sostenere le famiglie contro il caro bollette.
Siamo stati i primi a chiedere ammortizzatori scontati per le aziende che non licenziano. Non possono essere i lavoratori a pagare il prezzo di questa grave crisi provocata dall’aumento dei costi energetici”.


Fonte: cisl.it