“La lunga vita. Lezioni sulla vecchiaia”, edito da Solferino editore, è il nuovo libro che raccoglie le catechesi di Papa Francesco sul tema della vecchiaia.
Hanno pagato «il prezzo più alto» non solo a causa della pandemia, ma anche di una cultura della produttività che li considera troppo spesso un peso. Ma gli anziani, secondo Papa Francesco, sono invece «una benedizione per la società».
Con diciotto catechesi qui raccolte per la prima volta Francesco ha sviluppato un nuovo importante percorso di riflessione interamente dedicato al senso e al valore della vecchiaia attraverso la parola di Dio, da Genesi ai Vangeli, per spiegarne la ricchezza e trasmettere «saggezza all’umanità».
Quello del pontefice è un autentico appello alla riscoperta dell’arte di invecchiare. Perché non può essere solo una questione di «piani di assistenza», ma di «progetti di esistenza» per un’età della pienezza e dell’apporto gioioso.
Al centro di queste «lezioni» è il rapporto intergenerazionale, una questione di primo piano in quest’epoca segnata dal calo demografico. Gli anziani sono «un vero e proprio nuovo popolo», osserva il papa, «mai siamo stati così numerosi nella storia umana», eppure «il rischio di essere scartati è ancora più frequente». Ma non ci si può limitare al cambiamento quantitativo, è in gioco «l’unità delle età della vita», ossia «il reale punto di riferimento per la comprensione e l’apprezzamento della vita umana nella sua interezza».
Il nuovo libro del pontefice è accompagnato dai suoi più rilevanti interventi sul tema e presentato da Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita, che delinea un vero e proprio itinerario storico e culturale nel valore della vecchiaia.
«La crescita del numero degli anziani non è un declino: è una grande conquista», spiega monsignor Vincenzo Paglia in un’intervista a Famiglia Cristiana. «Entro il 2050 gli anziani arriveranno a due miliardi, il 22% della popolazione mondiale. In Italia è già così: oggi, gli italiani sopra i sessantacinque anni sono il 22% della popolazione. Eppure, nella nostra società sembra avvenire il contrario: non solo una lunga vita non è considerata una benedizione, ma viene ritenuta un naufragio».
Da qui la necessità assoluta di una riflessione: «È urgente una riflessione nuova. Non si tratta solamente di «invecchiare bene» ma di fare di questo lungo tempo una opportunità perché tutti possano crescere in una prospettiva solidale, fraterna, amicale. Deve essere evitata una «cattiva» vecchiaia. Ma questo inesorabilmente avverrà se non riusciamo a elaborare una nuova visione per il futuro degli anziani, se non riusciamo a disegnare un nuovo futuro per questo nuovo popolo».
Fonte: pensionati.cisl.it