Cisl: "Nel 2022 crescono gli iscritti alla Cisl con un incremento di oltre 27.000 tra i lavoratori attivi"

Sono 4.082.056 i tesserati alla CISL nel 2022, con un aumento dello 0,15% (più 6.023 iscritti) rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dai risultati complessivi del tesseramento dello scorso anno della confederazione di via Po. “Il dato più significativo è certamente la crescita dei lavoratori attivi iscritti alla Cisl, che passano dai 2.400.355 del 2021 ai 2.427.731 del 2022, con un incremento di 27.376 associati (più 1,14%) a riprova del buon stato di salute dell’organizzazione”, sottolinea la segretaria confederale organizzativa Daniela Fumarola.

“I lavoratori attivi rappresentano oggi il 59,47% complessivo di tutti i tesserati della Cisl, con un aumento di quasi 50.000 iscritti nell’ultimo biennio. La crescita di iscritti è inoltre generalizzata su quasi tutto il territorio nazionale. In questi anni segnati dal perdurare della pandemia, dal conflitto ucraino, dalla crisi energetica la Cisl si dimostra un sindacato confederale sempre più rappresentativo nei settori produttivi importanti del Paese”, aggiunge la Fumarola. “La nostra federazione dei pensionati conta 1.654.325 associati e nel 2022 registriamo un lieve calo di iscritti (-1,27%) rispetto all’anno 2021, dovuto a più fattori quali la rigidità nelle uscite imposte della legge Fornero, l’età media elevata e la difficoltà nella continuità associativa”.

Per quanto riguarda gli aspetti di genere, il 48,69% degli iscritti alla Cisl sono donne ed il 51,31% sono uomini. Nei pensionati il 54,17% degli iscritti è di sesso femminile, mentre il 45,83% sono uomini. Relativamente al dato anagrafico, tra i lavoratori attivi iscritti alla Cisl, il 30% circa ha meno di 40 anni, il 27,86% ha tra 41 e 50 anni ed il 43 % ha più di 50 anni. “I nati all’estero sono 386.461 e rappresentano il 16,77% dei lavoratori attivi iscritti alla Confederazione, a riprova di una organizzazione sindacale sempre più multietnica e multiculturale, i paesi più rappresentativi dei nati all’estero sono la Romania con il 16,74%, l’Albania con il 11,07% e il Marocco con il 8,31%”, conclude Fumarola.


Fonte: cisl.it