Il 15 Giugno ricorre la Giornata Internazionale per la consapevolezza degli abusi sugli anziani (World Elder Abuse Awareness Day), riconosciuta nel 2011 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con risoluzione 66/127. Con questa ricorrenza si intende aumentare la consapevolezza globale su un fenomeno sottostimato e gravissimo che colpisce le generazioni più anziane.

L’OMS definisce l’abuso sugli anziani come “ogni atto, singolo o ripetuto, o la privazione di un’azione appropriata, che si verifichi all’interno di una qualsiasi relazione in cui vi sia un’aspettativa di fiducia, e che causi danno o angoscia alla persona anziana”.

Forme e conseguenze dell’abuso

Questo tipo di violenza, secondo l’OMS, rappresenta una violazione dei diritti umani e può essere fisica, sessuale, psicologica ed emotiva, finanziaria, e include la negligenza. Le conseguenze per la vittima sono rovinose, e a livello psicologico, possono provocare nell’anziano, l’interiorizzazione di sentimenti di rifiuto ed esclusione. Possono comportare un effettivo declino delle capacità fisiche e mentali e, nei casi più gravi di maltrattamento, portare anche alla morte.

La nozione di abuso sull’anziano è spesso condizionata dai diversi contesti culturali e sociali dei Paesi e i modi per contrastarlo – e i diversi livelli di consapevolezza e attenzione al fenomeno – variano considerevolmente a livello globale.

I numeri del fenomeno

Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo, un ultrasessantenne su sei, pari a quasi 141 milioni di persone, subisce una qualche forma di abuso. Questo numero, ci informano le Nazioni Unite, potrebbe essere molto più elevato, dal momento che il fenomeno è sottovalutato e i dati disponibili molto scarsi.

Quest’anno, la Giornata mondiale coincide con due eventi importanti:

  • il primo è l’inizio del Decennio per l’Invecchiamento in Buona Salute delle Nazioni Unite (United Nations Decade of Healthy Ageing 2021-2030). Il Decade of Healthy Ageing, rappresenta un progetto di azione globale sui temi dell’invecchiamento e della transizione demografica in corso, ed è altresì una preziosa opportunità di lavoro corale e coordinato che riunisce governi, società civile, settore privato, università e i media.
  • il secondo è il ventesimo anniversario della Seconda Assemblea Mondiale sull’Invecchiamento tenutasi a Madrid nel 2002, in seno alla quale venne adottato il “Piano di Azione Internazionale di Madrid sull’Invecchiamento” (che contiene diversi riferimenti per l’eliminazione di tutte le forme di negligenza, abbandono, violenza ed abuso e sulla strutturazione di servizi di supporto).

L’Action Plan propone modi di revisione delle politiche su anziani, invecchiamento e emanazione di leggi, e sottolinea altresì la necessità di creare iniziative di sensibilizzazione, formazione e ricerca.

Tuttavia, fanno notare le Nazioni Unite, la mancanza di uno strumento internazionale vincolante sui diritti delle persone anziane crea ancora discrepanze nelle visioni e nelle strutturazioni delle politiche, compromettendo l’attuazione dell’Action Plan stesso.

 

Fonte: pensionati.cisl.it