“È importante stabilizzare il Generation Eu e lo spirito che lo ha prodotto, per una svolta strutturale che acceleri il completamento dell’integrazione economico-sociale e il percorso verso la realizzazione dell’Unione politica. La vera sfida è modificare profondamente il sistema di governance europea, promuovere un’Europa sociale, che risponda concretamente ai bisogni dei cittadini”. È quanto sottolinea oggi il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in un intervento sul Sole 24 Ore.
“Quattro sono per la Cisl le direttrici da seguire. La prima comprende una serie di profondi correttivi “sociali” al sistema attuale: la riforma del Patto di stabilità con un nuovo Patto per la Sostenibilità, come sostiene anche Enrico Letta ed il superamento del Fiscal compact; la piena e vincolante inclusione dei principi del Pilastro europeo, per promuovere l’incremento dei livelli salariali, dei sistemi di contrattazione collettiva, le relazioni industriali, i sistemi di protezione sociale; l’introduzione di indicatori di benessere più ampi del Pil- aggiunge Sbarra-.
La seconda direttrice è quella che porta a rendere permanenti alcuni strumenti messi in campo durante la pandemia. Il Next Generation Eu deve essere l’embrione di una politica fiscale comune, di un bilancio federale europeo autonomo, della possibilità di emettere debito europeo per affrontare instabilità ed emergenze e distribuire risorse agli Stati membri secondo un progetto condiviso, vincolante, solidale e cofinanziato di sviluppo sostenibile. In modo analogo, il Fondo Sure può aprire la strada a un sistema di ammortizzazione sociale generativo ma anche di forte investimento sul capitale umano (formazione, riqualificazione, nuove competenze).
La terza direttrice è quella di una riforma dell’architettura decisionale europea, iniziando da un ruolo più ampio della Commissione e del Parlamento europeo e dal superamento, finalmente, della regola dell’unanimità. Va esteso il principio del voto a maggioranza qualificata. Sono da rivedere competenze e ambiti di intervento, perché il sistema è troppo condizionato da veti e interessi nazionali su aspetti fondamentali: politica estera, difesa, politiche migratorie.
La quarta direttrice è quella di approdare ad un nuovo sistema decisionale che sia realmente partecipato. Il ruolo della società civile e delle parti sociali deve essere pieno ed effettivo. Perché come dimostrato anche da questo difficilissimo periodo, la partecipazione dei lavoratori è fattore di strategicità economica, oltre che di democratizzazione del sistema. È un cambiamento che deve partire dalle scelte macroeconomiche, che deve passare per la governance delle risorse del PNRR, fino ad arrivare alla democrazia economica in tutti gli ambiti economici, privati e pubblici”, conclude Sbarra.
Fonte: cisl.it