
“Sono qui a testimoniare ancora una volta la centralità che il governo attribuisce al dialogo con le parti sociali, con i lavoratori, con le imprese, con i corpi intermedi, con chi si fa interprete e portatore delle istanze di una specifica categoria e difende quella istanze mantenendo però come bussola sempre l’interesse generale”. Così la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, apre il suo intervento alla seconda giornata dei lavori del XX Congresso della Cisl. “Sappiamo bene cosa significhi essere indicati come delegati ad un Congresso. -prosegue- So bene l’emozione, perché ognuno di voi in questa sede rappresenta i lavoratori. Il congresso è un grande esercizio di partecipazione che non può lasciare indifferente chi è al governo. Un congresso serve al fare il punto sul lavoro svolto e a capire gli strumenti più efficaci per mettere in piedi le strategie per portare avanti le vostre rivendicazioni. La Cisl propone un patto, il governo accoglie questa sfida, siamo pronti a fare la nostra parte in questo cammino”.
“Il governo è un interlocutore naturale e ha un rispetto enorme per il lavoro che svolgete. Il confronto è una delle cifre di questo governo, lo abbiamo dimostrato in molte occasioni. Qualcuno ci accusa di essere sordi e di calpestare i bisogni del Paese reale. La realtà dice che è stato questo governo a riaprire le porte della Sala Verde di Chigi che qualcuno prima di noi aveva tenuto chiuse. Rispetto la dinamica del conflitto ma quando mette al centro i contenuti reali, e non quando la logica è antagonista e massimalista per principio. È una logica che nuoce alle persone, ai lavoratori, alla democrazia, perché non offre risultati. Quando invece si ha la capacità di confrontarsi, anche in maniera, dura sul merito delle cose, come abbiamo fatto spesso, i risultati arrivano. E sono arrivati anche quando la distanza di partenza sembrava incolmabile”.
La legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa “è una conquista storica, per tutti. Una legge di iniziativa popolare che la Cisl ha proposto e che il governo ha sostenuto con convinzione nel suo percorso parlamentare che rappresenta la declinazione concreta di una visione autenticamente sussidiaria del lavoro e della produzione” prosegue Meloni, “ambisce ad essere il primo mattone di una dinamica culturale, prima di tutto completamente nuova, capace di consegnare alla storia quella distruttiva visione conflittuale tra lavoratori e datori di lavoro o tra padrone e operaio, per dirla con slogan, che ha finora impedito al nostro tessuto economico, produttivo, industriale di liberare il potenziale che custodisce”, afferma la premier. “Sono d’accordo con la segretaria Fumarola quando dice che questa legge non rappresenta un punto d’arrivo, ma un punto di partenza. È così. E voglio dire alla segretaria Fumarola e a tutti voi che potete contare sul governo su ogni ulteriore passaggio che vorrete proporre per portare avanti questa rivoluzione. A partire, ovviamente, dall’applicazione della legge e dalle coperture che sono necessarie a realizzare”, sottolinea Meloni.
Fonte: cisl.it