L’Opzione Donna è stata introdotta dalla L. 243/2004 e prevede, per le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato e per le lavoratrici autonome, la possibilità di anticipare, a domanda, l’uscita dal mercato del lavoro a patto di accettare il ricalcolo della pensione con il sistema di calcolo contributivo.
Requisiti
Opzione Donna è stata prorogata nel corso degli anni e, da ultimo, dalla legge di Bilancio per il 2021, in base alla quale i requisiti di età:
E i requisiti di contribuzione (almeno 35 anni di contributi) devono essere maturati entro il 31 dicembre 2020.
Le lavoratrici che abbiano raggiunto tali requisiti entro tale data possono conseguire il trattamento pensionistico anche successivamente alla prima decorrenza utile.
L’importante è che i prescritti requisiti di età e contribuzione per esercitare l’opzione siano maturati entro il 31 dicembre 2020.
Dati
Nel XX Rapporto Annuale INPS i dati aggiornati su Opzione Donna.
Nel 2020 sono pervenute all’Istituto previdenziale 19.970 domande per Opzione Donna, il 17,6% in meno rispetto al 2019. Le domande accolte sono state 14.510, di cui il 16,5% da lavoratrici del settore pubblico, il 21,4% da lavoratrici autonome e il resto liquidato nelle gestioni del settore privato. Meno di un terzo delle lavoratrici che hanno scelto Opzione Donna ha un’età prossima al requisito anagrafico minimo. Circa il 70% delle domande è di donne occupate nel Nord del Paese.
I pensionamenti attraverso questo canale, con decorrenza 2020, hanno rappresentato il 12% dei pensionamenti anticipati e il 2% dei pensionamenti totali delle donne, percentuali relativamente modeste e presumibilmente dovute alla penalizzazione a cui va incontro chi esercita l’Opzione.
Destinatarie
La facoltà presentare domanda di pensione Opzione Donna è riconosciuta alle lavoratrici iscritte all’assicurazione generale obbligatoria, ed ai fondi ad essa sostitutivi od esclusivi (dipendenti del settore privato; pubblico impiego e lavoratrici autonome), in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995.
La facoltà di Opzione non è invece esercitabile dalle lavoratrici iscritte alla Gestione separata o che, comunque, intendano utilizzare la contribuzione presente in tale gestione per perfezionare il requisito contributivo di 35 anni.
Requisiti anagrafici
Per accedere a pensione Opzione Donna è necessario avere un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).
Requisiti contributivi
Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti, ove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico.
Non è possibile utilizzare il cumulo dei periodi assicurativi al fine di raggiungere il requisito contributivo richiesto; in presenza di carriere in gestioni diverse occorre quindi necessariamente effettuare una ricongiunzione ai sensi della legge n. 29/79 o n. 45/90.
Finestre e decorrenza
Le lavoratrici conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi:
Le lavoratrici del comparto scuola e dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM), al ricorrere dei requisiti, possono conseguire il trattamento pensionistico rispettivamente a decorrere dal 1° settembre e dal 1° novembre 2021.
Gli effetti della decurtazione
Il passaggio al sistema di calcolo contributivo per effetto dell’Opzione Donna determina in generale una decurtazione sull’assegno variabile in base ad una serie di eventi, quali, l’età della lavoratrice e le caratteristiche di carriera, la retribuzione e l’anzianità contributiva maturata alla data di accesso al regime.
Fonte: pensionati.cisl.it
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